Lettere dal Direttore
È lui che mi ha sospeso
Oggi, trent’anni fa, moriva Charles Bukowski, scrittore forse scabroso e, come si suol dire, controverso, ma narratore vero e quindi scomodo, urticante. Lo ricordiamo con questo breve componimento “poetico”, scritto in omaggio di Dostoevskij, che non ha bisogno di ulteriore commento:
contro il muro, il plotone d’esecuzione pronto.
poi hanno sospeso la pena.
supponiamo che avessero fucilato Dostoevskij.
prima che scrivesse tutto quello che ha scritto.
suppongo che non sarebbe
cambiato niente,
non direttamente.
ci sono miliardi di uomini
che non l’hanno letto e mai
lo leggeranno.
ma da giovane è lui che mi ha fatto
sopportare la fabbrica,
andare oltre le puttane,
sollevandomi al cielo
per depormi
in un posto
migliore.
anche mentre ero al bar
a ubriacarmi con altri
derelitti,
ero contento che avessero
sospeso la pena a Dostoevskij,
lui ha sospeso la mia,
mi ha consentito di vedere con chiarezza
le facce rancide
del mio mondo,
la morte che punta il dito.
ho tenuto duro,
ubriacone immacolato
a braccetto
con i miei fratelli
nella notte ripugnante.