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La buona Notizia

L’inaudita energia delle parole

 L’inaudita energia delle parole  QUO-186
20 agosto 2024

Lo scrittore Andrea Camilleri affermò: «Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre». La parola è essenzialmente una forma di energia. Prima di essere detta, è un pensiero. Quanto più profondo è il pensiero che la precede, tanto più la parola riesce a forgiare la realtà.

La parola di Gesù è diversa da tutte le altre perché è “spirito e vita”, connessa alla matrice universale, e capace di trasmutare alchemicamente il piombo in oro. Cosa differenzia Gesù dagli altri maestri che si aggiravano per la Galilea? La potenza magnetica della sua parola, la frequenza divina che sposta le montagne: come una musica che entra in risonanza con l’anima di chi la ascolta, e riesce a plasmarne i cuori.

La parola di Gesù è dura — mormora la folla incredula — è difficile da digerire, perché scardina la fragile impalcatura del mondo. Crederci è chiudere gli occhi e saltare nel vuoto: scommettere sull’impossibile. Ecco perché la maggioranza lo ascolta, ma poi volta le spalle e se ne va.

Seguire un maestro come Gesù implica rimettere in discussione le proprie certezze, svuotarsi dalle false credenze, sporgersi sull’abisso. È il coraggio di scegliere da che parte stare: se dalla parte di chi fa del dubbio la sua unica religione, o dalla parte di chi si abbandona al mistero dell’esistenza. E se è vero che molti di noi non hanno questo coraggio e si allontanano, quei pochi che scelgono di restare non hanno dubbi, perché sono quelle parole che sprigionano un profumo inebriante di vita eterna. «Signore, da chi andremo?», chiede Simon Pietro.

A chi dovremmo credere oggi? Dove sono i grandi maestri? Nel chiacchiericcio dilagante del mondo, la loro voce si fa sempre più flebile, ridotta a un sibilo impercettibile.

Questo è il tempo dei santoni con le Cadillac, e i manager coi sandali francescani. Questo è il tempo della retorica social, e degli opinionisti da salotto. Questo è il tempo in cui chiunque si improvvisa maestro di pensiero. Questo è il tempo dei guru fai-da-te e dell’illuminazione a portata di mouse. Questo è il tempo in cui le parole che dicono la verità vibrano di un’inedita frequenza.

Questo è il tempo in cui pochissimi (i Dodici) scelgono di non voltare le spalle, di continuare a credere nell’impossibile.

di Simone Cristicchi