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L’incontro Stefano&Vincenzo

 L’incontro Stefano&Vincenzo  ODS-024
03 settembre 2024

A Trastevere in molti lo chiamavano “il sindacalista dei barboni”. Evio Botta era un poeta che aveva fatto della strada la sua casa e il suo palcoscenico. Con sarcasmo e ironia difendeva i diritti di chi, come lui, era un senza dimora. Per questo aveva fondato, insieme ad altri amici, una casa-famiglia autogestita ed anche l’“Università dei barboni”. Nel 2001 si era pure candidato alle elezioni per il Campidoglio con una lista civica denominata “I senza voce” e composta da sfrattati, pensionati al minimo, lavoratori precari e disabili.

Evio Botta è morto nel 2009, ma in questi mesi la sua voce è tornata a farsi sentire in alcuni teatri di Roma attraverso quella di Stefano Starna, attore e doppiatore, che proprio ad Evio si è ispirato per lo spettacolo «Naufraghi da marciapiede». Stefano, quando era ragazzo, ha conosciuto Evio di persona, e dopo tante esperienze professionali ha deciso di ritornare a quell’incontro per «rendere visibili gli invisibili», per restituire, attraverso il teatro, dignità e rispetto a chi vive in condizioni di emarginazione e di esclusione sociale.

Per questo «L’Osservatore di Strada» gli ha chiesto di incontrare Vincenzo Rafti, componente del consiglio direttivo della Fondazione «Salus Populi Romani» — l’istituzione promossa dalla Diocesi di Roma per soccorrere le vittime del sovraindebitamento e dell’usura — e raccogliere da lui le storie di chi, a causa dei debiti, si è trovato sull’orlo dell’abisso. Perché, proprio il sovraindebitamento è spesso l’anticamera della povertà estrema. A meno che non si trovi una mano amica pronta a soccorrerti prima che sia troppo tardi.