· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della XXIV domenica del tempo ordinario (Mc 8, 27-35)

L’irritazione di Gesù

 L’irritazione di Gesù  QUO-204
10 settembre 2024

Gesu è reduce da uno dei suoi miracoli, la moltiplicazione dei pani che ha fatto per sfamare una folla, e da una discussione non gradevole con i Farisei che lo mettevano in dubbio. I discepoli, invece di sollevargli l’umore, parlano tra di loro sul fatto che si sono scordati di portarsi dietro del pane rimasto e ora non ne hanno...

Gesù si meraviglia di questa sciocchezza. Avevano pur visto che era riuscito a sfamare tantissime persone moltiplicando i pochi pani che possedevano e ora si preoccupano? Ha ragione ad osservarli bene e a chiedere loro un cosa seria: «Ma voi, chi dite che io sia?». Caspita, ma dove hanno la testa! Hanno appena assistito ad un miracolo non da poco e ora sono turbati perché non hanno il cibo per la cena?

È Pietro a rispondere alla sua domanda: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Come a dire: noi comuni mortali pensiamo alle piccole necessità... Gesù accetta la risposta e riflette su di sé, sulla sua ragion d’essere uomo, sulle difficoltà che avrà e che lui peraltro già conosce... E infatti comunica a loro che il Figlio dell’uomo dovrà soffrire molto.

Gesù del resto conosce bene il proprio destino, un destino non certo comodo... al punto che «Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo». Come può essere stato questo rimprovero? Forse: “Maestro non essere così pessimista, forse le cose non stanno come temi e inoltre tu sei Dio e puoi fare come vuoi... sei tu il Potente!”.

Questa frase irrita Gesù e giustamente! E forse dentro di sé si è detto: “Come può pensare Pietro che io possa preferire di salvare la mia pelle e fare così un dispetto al sacrosanto progetto di Dio! A dispetto dell’amore grande che Dio ha per tutte le creature, compreso te, Pietro “facilone”, che cosa hai capito di me? Pietro ti manda Satana?”.

Gesù si sentì davvero offeso... ma del resto conosceva bene il suo discepolo.

Il Vangelo lo racconta molto bene questo apostolo, un personaggio che sembra uscito dal mondo dei fratelli Karamazov di Dostojevsky. E del resto sarà proprio Pietro a morire martire a Roma dove andò a diffondere la visione del mondo secondo il suo Maestro Gesù. 

di Liliana Cavani