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A Donkorkrom, in Ghana, religiosi e religiose in prima linea contro l’inquinamento da plastica

Il comune dovere di non sporcare la Terra

 Il comune dovere di non sporcare la Terra  QUO-228
08 ottobre 2024

L’inquinamento è facilmente individuabile a Donkorkrom, nella regione orientale del Ghana, in Africa occidentale. Facendo una passeggiata a Donkorkrom, dalla soglia di casa attraverso le strade fino ai mercati, si possono vedere sacchetti di plastica gettati per terra. I residenti di Donkorkrom hanno spesso l’abitudine di bere acqua nelle bustine di plastica e spesso, subito dopo aver consumato l’acqua, gettano la plastica per terra ovunque. Non è raro vedere la plastica disseminata nei cortili della scuola o della chiesa, nonostante le numerose richieste da parte di sacerdoti e religiosi di prestare maggiore attenzione.

Lo scarico indiscriminato di materie plastiche sul terreno ha gravi effetti sull’ambiente. Per esempio, la pioggia trascina la plastica e la incorpora nella terra; spesso viene scoperta solo quando si va ad arare per la semina; si trova la terra morta su cui nulla può germogliare a causa dell’inquinamento da plastica. Un altro problema derivante è l’ostruzione causata dalla plastica nelle grondaie: quando piove, l’acqua non può scorrere e provoca fuoriuscite e inondazioni, causando danni maggiori alla comunità. L’inquinamento da plastica non è solo dannoso per il suolo ma anche per gli animali, che fanno parte della creazione di Dio. Alcune delle plastiche trasportate dalla pioggia o dalle inondazioni restano sospese sull’erba e, se per errore qualche animale le ingoia, muore.

Religiosi e religiose consacrati si sono impegnati a sensibilizzare la comunità sulla necessità di proteggere l’ambiente. Lo stanno facendo coinvolgendola in conferenze e altre attività sull’argomento, ma soprattutto con le proprie realtà vissute. Si impegnano a prendere l’iniziativa in modo che altri li seguano. Il loro obiettivo è continuare a praticare la cura dell’ambiente nelle loro comunità religiose e nelle parrocchie in modo che, quando i membri della comunità locale visitano le loro case, vedano, diventino consapevoli e seguano l’esempio. I religiosi credono inoltre che, affinché questa lotta abbia successo, ci debba essere una sorta di “sostituzione” per prendersi cura dell’inquinamento da plastica. Alla luce di ciò, prevedono di produrre borse della spesa utilizzando fibre o materiali che possono essere smaltiti, da utilizzare consapevolmente per la spesa invece di trasportare materie plastiche dal negozio che contribuiscono solo a un maggiore inquinamento. Credono che, se la comunità li vede fare questa mossa, effettuerà sicuramente un cambiamento positivo diventando più consapevole nel preservare la terra.

Nel giugno scorso le persone consacrate del vicariato apostolico di Donkorkrom sono sfilate attraverso la città in una processione a lume di candela, con cartelli e uno striscione che sostenevano la protezione dell’ambiente. Il corteo è stato guidato da padre Bernard Adjei Appiah, presidente dell’Unione religiosa africana del Ghana e amministratore della cattedrale di San Francesco Saverio a Donkorkrom. La processione a lume di candela è stata una delle attività sostenute dalla Conferenza dei superiori maggiori dei religiosi del Ghana per la celebrazione dell’anno giubilare e dell’anno speciale per i religiosi dichiarati da Papa Francesco, dal titolo «Mandi il tuo spirito e rinnovi la faccia della terra» (Salmi, 104, 30). Nel discorso a conclusione della processione, padre Bernard ha affermato: «Mentre siamo tutti in cammino, Dio ci ha dato qualcosa di molto bello, cioè la Terra. Ci è chiesto di prendercene cura e non di distruggerla, né di rovinarla». Ha inoltre esortato gli studenti e gli alunni presenti a prendere come un dovere il raccogliere tutta la plastica che trovano nel complesso scolastico e ha chiamato un rappresentante di ciascuno dei gruppi e delle istituzioni della Chiesa presenti, ognuno con un cartello, chiedendo loro di impegnarsi a proteggere la Terra.

La sensibilizzazione sul problema dell’inquinamento da plastica è un processo in corso e sta dando alcuni frutti. Tra essi c’è il fatto che un bambino su due nella classe dell’asilo nido è consapevole di dover smaltire la plastica dei biscotti in un cestino e non per terra. Anche i bambini della scuola domenicale sanno che dovrebbero raccogliere tutta la plastica che trovano per terra. Per il prossimo passo di sensibilizzazione, i religiosi prevedono di trasportare bidoni della spazzatura per raccogliere la plastica lungo le strade invece degli striscioni, al fine di portare più facilmente il messaggio alla comunità.

#sistersproject

di Sylvie Lum Cho