· Città del Vaticano ·

La buona Notizia Il Vangelo della xxx domenica del tempo ordinario (Mc 10,46-52)

Il desiderio di vedere Dio

 Il desiderio  di vedere Dio  QUO-240
22 ottobre 2024

Bartimeo mendica, seduto al bordo della strada, cieco. Non è cieco dalla nascita: Giovanna D’Arco traduce la sua richiesta con “ri-vedere”. Venuto a sapere che stava passando Gesù di Nazareth, si mette a gridare: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Natanaele aveva detto a suo fratello Filippo: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?» (Giovanni, 1, 46). Bartimeo associa «Nazareth» e «Figlio di Davide». Quanti vedono, vedono solo un mendicante cieco che disturba il Maestro, mentre lui, che non vede, riconosce il Messia in colui che viene da Nazareth. Gesù dice: «Chiamatelo!». Lo chiamano e gli dicono: «Coraggio, alzati!», in greco έγειρέ, il verbo usato per la resurrezione. Un caso? Bartimeo corre verso Gesù che gli dice: «Che cosa vuoi che ti faccia?». «Che io ricuperi la vista [o ri-veda]». E Gesù gli risponde: «Va’, la tua fede ti ha salvato». Gesù non fa nulla: niente saliva sugli occhi come per il cieco dalla nascita. C’è una sorta di discrepanza tra: «Che cosa vuoi che ti faccia?» e «la tua fede ti ha salvato». Si può però considerare il legame tra la guarigione e la confessione contenuta in «Gesù, figlio di Davide». Il testo ci dice: «In quell’istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via». La salvezza è vedere o «seguire Gesù?». Bartimeo ha visto per prima cosa il volto di Colui nel quale ha creduto! Che cosa fa correre l’uomo se non il desiderio di vedere Dio? A Filippo che chiede «mostraci il Padre e ci basta». Gesù risponde: «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Giovanni, 14, 8-9). Bartimeo apre gli occhi sul volto di Colui nel quale, quando ancora non vedeva, aveva riconosciuto il figlio di Davide, ossia il Cristo. Il desiderio di vedere Dio ci rimanda continuamente al volto del fratello, icona di Cristo, immagine di Dio. Noi siamo spesso accecati. Dovremmo quindi seguire Gesù dopo averlo riconosciuto proprio in coloro che non volevamo vedere? Insomma, forse siamo noi quei ciechi che devono ascoltare per primi la parola che mette in cammino: «coraggio, alzati, ti chiama!».

*Cappellano nazionale cattolico
delle carceri di Francia e d’Oltremare

di Bruno Lachnitt *