Tel Aviv , 16. Una speranza che questo cessate-il-fuoco segni «l’inizio di un nuovo cammino verso la riconciliazione, la giustizia e una pace sostenibile» e che sia «il primo passo di un cammino che promuova la guarigione e l’unità tra tutti coloro che vivono in Terra Santa». L’hanno espressa, in una nota diffusa oggi, gli Ordinari Cattolici di Terra Santa, in cui ribadiscono la «necessità di affrontare alle radici, in modo serio e credibile, le questioni profonde che stanno all’origine di questo conflitto da troppo tempo». Ciò richiede un lungo processo, che implica il riconoscimento «della sofferenza l’uno dell’altro», un’educazione mirata alla fiducia reciproca e il rifiuto «della giustificazione della violenza come strumento politico». «All’inizio dell’Anno Giubilare dedicato alla speranza che non delude — scrivono i religiosi — leggiamo in questo evento un segno che ci ricorda la fedeltà di Dio». Gli Ordinari Cattolici chiedono, inoltre, ai leader politici di «sviluppare per il dopoguerra una visione politica chiara e giusta» per «un futuro costruito sulla dignità, la sicurezza e la libertà per tutti i popoli».
«Attendiamo con impazienza — concludono — il ritorno dei pellegrini nei Luoghi Santi del nostro Paese».