· Città del Vaticano ·

Il saluto del Pontefice a una delegazione Buddista della Mongolia

Il dialogo coltiva il rispetto
e arricchisce la solidarietà

 Il dialogo coltiva il rispetto e arricchisce la solidarietà   QUO-013
17 gennaio 2025

Pubblichiamo il saluto rivolto da Papa Francesco a una delegazione Buddista della Mongolia, incontrata in Vaticano lo scorso lunedì 13 gennaio.

Cari amici,

sono molto lieto di salutare tutti voi, in particolare il Venerabile D. Javzandorj, Abate del Monastero Gandantegchinlen di Ulaanbaatar, insieme a Sua Eminenza il Cardinale Giorgio Marengo, Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar. La vostra prima visita in Vaticano riveste un significato particolare, perché riflette i rapporti amichevoli e duraturi tra la Santa Sede e il nobile Popolo della Mongolia, amicizia che ho avuto il privilegio di sperimentare durante il mio Viaggio Apostolico nel vostro Paese nel 2023.

Uno dei momenti culminanti di quella visita è stato l’Incontro Interreligioso, in cui abbiamo riflettuto sul profondo anelito spirituale proprio di tutti gli uomini e donne, che possiamo paragonare a una grande unione di fratelli e sorelle che camminano nella vita con gli occhi rivolti al cielo. Oggi perciò vi do il benvenuto «come fratello di tutti voi, in nome della comune ricerca religiosa» (Discorso per l’Incontro Ecumenico e Interreligioso, Ulaanbaatar, 3 settembre 2023).

A partire dagli anni novanta, il vostro Paese ha attraversato un profondo rinnovamento religioso, per il quale lodo la vostra dedizione e il vostro contributo. Facendo rivivere le pratiche spirituali tradizionali e integrandole nello sviluppo della nazione, la Mongolia ha recuperato il suo ricco patrimonio religioso, dimostrando al tempo stesso il suo sforzo per una riuscita transizione democratica. Inoltre il vostro impegno a favore della libertà religiosa e del dialogo tra le differenti confessioni ha coltivato un ambiente di rispetto reciproco per tutte le tradizioni, favorendo una società arricchita non solo dalla prosperità materiale, ma anche da valori essenziali alla solidarietà fraterna. Promuovendo questi valori, le religioni svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di una società giusta e coesa.

La vostra visita si svolge all’inizio di quest’Anno Giubilare, che nella tradizione cristiana è un tempo di pellegrinaggio, riconciliazione e speranza. In un contesto segnato da disastri naturali e conflitti umani, quest’Anno Santo ci richiama all’obiettivo condiviso di costruire un mondo più pacifico, che promuova l’armonia tra i popoli e nei confronti della nostra “casa comune”. Il desiderio universale della pace sfida tutti noi ad agire concretamente: in particolare, come leader religiosi radicati nei nostri rispettivi insegnamenti, abbiamo la responsabilità di orientare l’umanità a rinunciare alla violenza e ad abbracciare una cultura di pace.

Auspico che il vostro soggiorno a Roma sia piacevole e arricchente e che il vostro incontro con il Dicastero per il Dialogo Interreligioso costituisca un’opportunità per approfondire la cooperazione nel promuovere una società fondata sul dialogo, sulla fraternità, sulla libertà religiosa, sulla giustizia e sull’armonia sociale. Vi incoraggio a perseverare nel promuovere questi principi e nel rafforzare le relazioni con la Chiesa Cattolica in Mongolia, per il bene della pace e della prosperità di tutti.

A voi e a tutti coloro che rappresentate nei Monasteri Buddisti della Mongolia estendo nella preghiera i miei migliori auguri. Possiate rimanere saldi nel vostro impegno, attivi nella compassione e gioiosi nella speranza. Grazie!


Nella tenda della fraternità


Un decalogo per il dialogo ecumenico e interreligioso e per la convivenza pacifica tra seguaci di differenti fedi in Mongolia: Papa Francesco lo aveva “offerto” ai leader delle principali religioni del Paese asiatico incontrati il 3 settembre 2023, una bella domenica di sole, presso l’Hun Theatre, in un comprensorio sciistico a una dozzina di chilometri dalla capitale Ulaanbaatar. Nel teatro a forma di ger — la tradizionale casa mobile a pianta circolare — divenuto nella circostanza una tenda dell’armonia e della fraternità, il Pontefice aveva  elencato i dieci aspetti del patrimonio sapienziale asiatico in generale e mongolo in particolare: il buon rapporto con la tradizione, il rispetto per anziani e antenati, la cura per l’ambiente, il valore del silenzio e della vita interiore, un sano senso di frugalità, l’accoglienza, la capacità di resistere all’attaccamento alle cose, la solidarietà, la semplicità e un certo pragmatismo esistenziale, che tende a ricercare il bene del singolo e della comunità.