Microcredito
Il progetto pilota del Global Solidarity Fund (Gsf) ad Addis Abeba — avviato a fine 2020 in collaborazione con un consorzio di congregazioni religiose femminili e maschili e coordinato dall’arcidiocesi — sta riuscendo a inserire nel mondo del lavoro molti sfollati interni, migranti “di ritorno” e rifugiati da altri paesi africani, non solo perché assunti nelle aziende della capitale etiope, diventate collaboratrici del progetto, ma anche perché hanno avviato una propria microimpresa. Per sostenerli nell’avvio e nella crescita delle loro attività, la rete inter-congregazionale ha da poco firmato un accordo con Hibret Bank ed Elebat Management and Technology Solution, agenzia di servizi di tecnologia finanziaria.
Con la supervisione del Ministero etiope del lavoro e delle competenze, il memorandum d’intesa prevede la realizzazione di un innovativo progetto di inclusione finanziaria per i migranti e i vulnerabili che vivono ad Addis Abeba. Il progetto fornirà servizi di microprestito a gruppi organizzati o a singoli beneficiari. La banca e l’agenzia di servizi di tecnologia finanziaria fanno parte di un consorzio per l’attuazione dell’innovativo progetto “Tila”: un progetto triennale inclusivo, avviato nel 2021, che punta a sostenere 42.000 persone vulnerabili, tra cui donne nelle zone rurali dell’Etiopia, sfollati interni, rifugiati, giovani senza casa e persone con disabilità. Il progetto nasce da una collaborazione tra il Ministero etiope del lavoro e delle competenze e la Fondazione MasterCard, ed è attuato da cinque implementatori locali.
A firmare l’accordo del consorzio con l’agenzia Elebat — nel Centro di formazione socio-pastorale “St. Michael”, che ospita gli uffici della Commissione socio-pastorale dell’arcidiocesi di Addis Abeba, presenti i responsabili delle congregazioni coinvolte nel progetto — sono stati il responsabile della commissione, don Petros Berga, e Mulatua Teshome, che guida l’ufficio operativo di Elebat Management and Technology Solution. Si tratta di un’agenzia che aiuta i beneficiari nel digital banking, inserita nell’attuazione del progetto “Tila”. Come ci ha spiegato don Berga, “Tila”, grazie al sostegno di Elebat e Hibret, aiuta i beneficiari del progetto «che non possono fornire, a esempio, garanzie a una banca per ottenere un finanziamento per la loro attività», fornendo per essi queste garanzie.
«Qui in Etiopia, molte, troppe persone non hanno un lavoro», ci ha detto Mulatua Teshome, «e programmi come quello che abbiamo avviato con questo memorandum potranno sradicare, almeno in parte, tale disoccupazione. Cambieranno la vita di molte persone». La dirigente di Elebat ha sottolineato che, oltre ai finanziamenti dalle banche e a supporto tecnologico, le persone vulnerabili che vorranno aprire una propria microimpresa riceveranno una formazione specifica e un sostegno manageriale dal consorzio inter-congregazionale. «Questa firma è un’occasione importante — ha commentato ancora padre Berga — perché stiamo ampliando la nostra rete con altre entità. E questo grazie al progetto “Tila”, che fa da intermediario tra le banche e i beneficiari».
Al Ministero del lavoro e delle competenze di Addis Abeba, un grande edificio ancora in costruzione, abbiamo incontrato Biruktawit Belay, responsabile sovvenzioni e partnership della Commissione per la creazione di posti di lavoro. «Vorremmo incrementare il progetto “Tila” perché ha creato posti di lavoro per le comunità più vulnerabili della nostra società», ci ha detto: «È in linea con l’impegno del ministero per dare opportunità di lavoro alle nostre comunità vulnerabili, a giovani, donne, rifugiati, sfollati interni, e di ottenere un reddito per sostenere le loro famiglie, i loro figli e sentirsi a proprio agio, soprattutto per i migranti che si trovano in un Paese per loro nuovo come l’Etiopia». Anche il progetto del Gsf e del consorzio inter-congregazionale «è in linea con la nostra strategia». Il progetto “Tila”, le ha fatto eco Teferi Tadesse, del Ministero del lavoro e delle competenze e coordinatore del progetto stesso , «è una piattaforma molto importante, di provata efficacia, per servire i gruppi emarginati della società», ai quali fornisce un mentore e una formazione continua. Per questo «il Governo e il nostro ministero in particolare si sono impegnati a incrementarlo». Abbiamo molte potenzialità per farlo, ha concluso, «perché diversi partner si stanno avvicinando al progetto, in particolare nuove istituzioni finanziarie» che permetteranno di usufruire dei loro prodotti di microcredito.
da Addis Abeba
Alessandro Di Bussolo
#VoicesofMigrants