La buona Notizia
Il Vangelo della XXIX domenica del tempo ordinario (Mc 10, 35-45)

Speciali, anzi normali

 Speciali, anzi normali  QUO-234
15 ottobre 2024

Si può dire che i fratelli Giacomo e Giovanni hanno un poco esagerato con la richiesta a Gesù di sistemarsi poi in cielo accanto a lui? «Concedici di sedere al tuo fianco uno a destra e uno alla tua sinistra e di partecipare della tua gloria se lo meritiamo».

Forse sono stati troppo generosi con se stessi, forse hanno esagerato nella richiesta a Gesù, forse non avevano ancora ben compreso del tutto il valore della Rivelazione di “quel” Maestro e la rivoluzione spirituale che significava la sua vita. E di certo i due fratelli apostoli non potevano pretendere di essere alla pari con il Maestro.

Non sapevano ancora che la vita con Gesù sarebbe stata anche piena di dolore, un dolore che li avrebbe stravolti e coinvolti. Forse si sentivano (perché no?) un po’ speciali per essere stati “scelti”. Poi però devono essersi sentiti travolti da situazioni difficili, impensabili. Sentivano di stare vivendo una vita più speciale delle vite normali. Esaltarsi un poco deve essere stato non solo inevitabile vivendo accanto a Gesù, ma forse a volte persino sconvolgente davanti ai molti miracoli.

Certamente qualche momento di esaltazione era inevitabile e perché no? Tutti noi viventi aspettiamo a volte un segno speciale che dia valore alla nostra vita. Gli apostoli da uomini comuni sono stati scelti e trascinati dentro a qualcosa di simile a un uragano di meraviglie, ed era normale per gli apostoli – penso – sentirsi un poco speciali. Normale: dopo la scomparsa del Maestro fu normale sentirsi sperduti e sconfitti con lui! Infatti tutto fu travolto! Non sapevano che presto avrebbero visto e vissuto con strazio la violenza con la quale il loro Maestro sarebbe stato trattato: pugni, calci, e la croce! Il loro percorso di vita era stato tutto sbagliato? Quel giorno indimenticabile con tutta quella violenza contro il loro Maestro deve essere stato devastante. Possibile? Gesù doveva finire in quel modo? Non potevano crederci, eppure hanno potuto vedere (senza farsi vedere per la paura)! Avrebbero dovuto intervenire? Avrebbero dovuto gettarsi addosso a quelli che lo picchiavano? Insomma, mettersi in mezzo. Il dolore fisico fa paura! E poi forse il dubbio. Possibile? Gesù! Perché non reagisce? Ha il potere per farlo! Potrebbe! Potrebbe davvero? E se invece non fosse davvero figlio di Dio? Sì, lo è, deve esserlo, ma… La visione speciale di Gesù era troppo particolare, troppo inedita, troppo nuova, troppo libera, e troppo grande era la fraternitas di tutte le creature.

Giacomo e Giovanni assistendo alla Via Crucis hanno avuto la risposta precisa del senso della vita del loro Maestro. Penso che sia stata una rivelazione sconvolgente che valeva più di molte parole. Anche se nelle parole di Gesù riportate dai vangeli e dai suoi miracoli c’è già l’Annuncio: «Sono la via, la verità, la vita». Una via c’è. 

di Liliana Cavani