Antologia della poesia religiosa a cura di Davide Brullo, Nicola Crocetti e Antonio Spadaro

Nessuno prega in prosa

 Nessuno prega in prosa  QUO-266
23 novembre 2024
Il mio amico Filippo La Porta, che è un ottimo critico letterario, osserva che la letteratura laica non è mai stata capace di inventare qualcosa di simile alla preghiera. Penso che abbia ragione. A pensarci bene soltanto la poesia si avvicina alla preghiera. Certo, l’uomo in preghiera assume sempre un atteggiamento spirituale verso il divino, superando i limiti naturali dell’io. Non si accontenta di contemplare guardando il vuoto, ma assume una consapevolezza sottile e profonda. Chi prega si mette al cospetto di Dio ed entra in una relazione. Per questo la poesia è lì, davvero a un passo dalla preghiera. Perché la parola poetica tenta sempre la sortita verso l’indicibile, soprattutto il poeta è un uomo che osserva e ascolta e tutto è pronto ad accogliere. È un fatto innegabile ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati