La buona Notizia
Il Vangelo della festa del Battesimo del Signore (Lc 3,15-16. 21-22)

In attesa della risposta divina

 In attesa della risposta divina  QUO-004
07 gennaio 2025

Il popolo era in attesa. In alcuni momenti storici si accumulano domande urgenti. Per esempio durante un’epidemia, una guerra: «Quando finirà?».

In quel tempo l’esercito di Roma occupava il Medio Oriente. La resistenza del popolo d’Israele era doppia: per la sua indipendenza e per il rispetto del culto della sua divinità unica e sola. I romani politeisti non potevano concepire il monoteismo, la pretesa di un unico creatore del mondo e provveditore di tutte le sorti umane. Credevano nei molteplici altari specializzati per ogni circostanza. Sul sacro secondo tempio di Gerusalemme stava collocata la pesante statua del loro Giove Iuppiter.

Così due volte oppresso il popolo d’Israele era in attesa: non di un’insurrezione, che avrebbe sparso sangue a catinelle, ma di un segno divino. Aspettavano colui che avrebbe trasmesso la risposta. Guardavano il cielo e interrogavano i messaggeri. Come al tempo di Elia e della grande siccità scrutavano le nuvole, l’ombra da loro disegnata in terra.

Si rivolgevano a Giovanni. Nella sua lingua madre il nome è Iohanàn, cioè la divinità è misericordiosa. I nomi erano già dei segni, venivano spesso inventati dalle madri, non li pescavano da un calendario. Contenevano un messaggio da portare per la durata della vita. Come il profeta Osea, dall’ebraico Hoshèa, colui che fa salvezza.

Iohanàn, Giovanni, non era un sacerdote. Tuttavia praticava nel fiume Giordano l’abluzione prescritta per i rappresentanti del culto nel libro Levitico (Vaikrà) col rito dell’immersione. Battesimo viene dall’atto di immergere, una parola greca.

Giovanni con le sue immersioni intendeva così che il popolo doveva diventare consacrato in blocco e tutt’intero per predisporsi alla risposta divina. Negava di esserne lui il portatore. Lui era l’intermediario e non sapeva a chi spettasse il compito supremo. Finché tra i tanti da lui calati in acqua riconobbe colui ch’era aspettato. 

di Erri De Luca