L’udienza del Papa alla comunità del seminario della diocesi spagnola di Córdoba

Con l’arma della speranza per contrastare
guerre e crudeltà

 Con l’arma della speranza  per contrastare guerre e crudeltà  QUO-013
17 gennaio 2025

«In mezzo al dolore di una guerra, della crudeltà più indegna dell’essere umano, armati dell’elmo della speranza, si può rendere testimonianza, si può perseverare nel cammino del Signore»: lo ha detto Papa Francesco, indicando l’esempio di san Pelagio ai circa 60 tra allievi e insegnanti della comunità del Seminario della diocesi spagnola di Córdoba, intitolato proprio al giovanissimo martire. Il Pontefice li ha ricevuti in udienza stamani, venerdì 17 gennaio, nella Sala Clementina, in occasione del pellegrinaggio giubilare, rivolgendo loro il saluto che diamo di seguito in una nostra traduzione italiana.

Caro fratello,
Cari seminaristi e formatori,

È per me una grande gioia darvi il benvenuto in questa casa, alla quale venite come pellegrini di speranza in questo Anno giubilare. Nel viaggio della vita, la speranza la potremmo identificare come i segnali che ci stanno indicando il cammino. Il primo segnale è la direzione: verso il cielo, verso l’incontro definitivo con Gesù. Non nelle prime posizioni, non nei posti più comodi, quelli sono vicoli ciechi, dai quali, se abbiamo la sfortuna di imboccarli, dobbiamo uscire a marcia indietro con fatica e vergogna.

Il secondo segnale sono i pericoli nel cammino. Voi venite da un luogo bellissimo che prende il nome da san Pelagio e occupa l’antico sito del campo dei martiri. Come fece allora quel santo bambino, in mezzo al dolore di una guerra, della crudeltà più indegna dell’essere umano, armati dell’elmo della speranza, si può rendere testimonianza, si può perseverare nel cammino del Signore, convinti che Gesù vi sosterrà sempre e vi darà inoltre la forza di essere seminatori di speranza.

Il terzo segnale sono le aree di ristoro. In questo cammino, che ora vi ha portati a Roma, per attraversare la Porta Santa e visitare le tombe degli Apostoli, abbiamo bisogno di essere sostenuti, di sentire la presenza di Colui che è la nostra unica speranza, Gesù. Egli si presenta a noi come Maestro, come Signore, si dona a noi come cibo nella sua Parola e nell’Eucaristia, ci ripara quando foriamo in mezzo alla strada e ci accoglie quando la fatica ci vince e dobbiamo fermarci per fare una pausa. Senza questa speranza, metterci in cammino sarebbe una follia, ma, confidando in Lui, non abbiamo dubbi che arriveremo al porto desiderato.

Tuttavia, non pensate mai che seminare speranza sia dire parole di cortesia od optare per un mieloso buonismo. Questo cammino è il cammino di Gesù, che porta alla Gerusalemme celeste, passando per quella terrena, abbracciati alla croce, e sostenuti da una miriade di cirenei. Un cammino in cui non si può avanzare da soli, ma in comunità, guidando, difendendo, assistendo e benedicendo coloro che il Signore ci ha lasciato come compito. Che in tutto ciò Gesù vi sostenga e la Virgen de la Fuensanta vi custodisca.